IN RICORDO DI UN AMICO

Data: 19 Novembre 2018

La notizia è di quelle che ti arrivano all’improvviso come un pugno fortissimo nello stomaco. E resti lì senza fiato, neanche senti dolore all’inizio, soltanto il respiro che manca e l’incredulità. Per quello che è successo, per come è successo, pare impossibile ma è successo.

L’ho preso così, quel pugno nello stomaco che ti blocca: aprendo il web-site della Fise, come fanno più volte al giorno i giornalisti che si occupano di cavalli e sport equestri. E ‘stamattina c’era la foto di Federico Forcelloni, e sotto c’era scritto che se ne era andato! Così, all’improvviso. All’improvviso almeno per me che sto a cinquecento chilometri di distanza, lui a Rispescia, Grosseto, dove si sente l’odore del mare dietro le colline, io a Cernusco sul Naviglio, presso Milano, di Leonardesca memoria e dove ormai, data la stagione, la sera si alza un po’ di nebbia che ricopre il Parco come una coperta di ovatta. Posti diversi, lontani, eppure eravamo amici.
Quando la nebbia che si è formata nella mia testa si dirada e capisco cosa sto leggendo apprendo che “…dopo lunga malattia…”.
Non sapevo niente, ma era nei modi del Forcelloni, così ci si chiama in Toscana, in Maremma, con l’articolo (dal latino “ille”, rafforzativo) prima del  cognome. E stranamente si fa così anche nella pianura padana.
Ma non era questo modo simile di interloquire che legava un milanese come me e un maremmano come lui: era la comune passione per i cavalli, la tendenza a dire quello che si pensa costi quel che costi. Forse Federico un po’ burbero, a volte, forse io meno irruente, ma la simpatia epidermica era reciproca.
E quando andavo in vacanza all’Alberese, contiguo a Rispescia dove abitava -ormai ci vado da quarant’anni- il Forcelloni mi coinvolgeva in serate con gli altri suoi amici nelle trattorie meno turistiche, nell’interno del territorio, ma non meno apprezzabili. Quelle che solo la gente del posto conosce: luoghi suggestivi, cucina sapiente, Morellino e Sangiovese di qualità.
Senza il Forcelloni non sarà più la stessa Maremma, almeno per me: non ci sarà più l’amico rustico e sanguigno, uomo di cavalli e impegnatissimo organizzatore, nello sport come in politica. L’amico sempre pronto a dare una mano, a fornirti un indirizzo, che si tratti di trovare un cottage vista mare per l’estate, affittare l’ombrellone o noleggiare una macchina.
A 62 anni è un po’ troppo presto per andarsene via e lasciarci così, senza un punto di riferimento, come lui era per noi amici. Però con tutta la sua disponibilità, con l’essere sempre collalborativo e puntuale il Forcelloni mi ha insegnato un sacco di cose sull’amicizia e sulla Maremma, dove la gente non ti stringe la mano tanto per educazione.
Questo mi fa venire in mente un’altra maremmana Doc, la Giuliana Ponticelli, che mi chiamava “baffino” -allora avevo poco più di trent’anni- e galoppando nel Padule mi portava a vedere i suoi cavalli selvaggi  e poi mi dava le chiavi della Trappola, la sua spettacolare tenuta alla foce dell’Ombrone: «Vieni quando vuoi, basta che richiudi i cancelli» mi disse e per me fu un’onore inimmaginabile, un’investitura, una laurea. Personaggi diversi, il Forcelloni e la Giuliana Ponticelli, ma con qualche tratto comune: ruvidità per mascherare la sensibilità, voce forte per parlar chiaro, carattere “fumino” ma sempre pronto a un gesto generoso.
A pensar bene a tutte le cose che certe persone ti insegnano, ti rendi conto che ti hanno dato un viatico: il Forcelloni -come a suo tempo fece la Giuliana- mi ha fatto conoscere, amare e apprezzare la sua Terra e il suo modo di vivere. E adesso sarà un’impresa tornare in quei luoghi senza di lui e fare le cose come mi ha insegnato, ma senza la sua presenza rassicurante. Tornerò in Maremma e, in suo onore, guarderò le cose e farò le cose come lui mi ha mostrato. Sarà il modo per ricordarlo sempre, per averlo sempre  lì, come se mi aspettasse per cena con gli altri amici maremmani nel tramonto infuocato dell’Uccellina. Penso al dolore, allo struggimento della moglie, della famiglia: a loro un abbraccio forte, con grande, grandissimo affetto.

Federico Forcelloni, ex- consigliere federale -recita il comunicato stampa della Fise- è scomparso oggi, lunedì 19 novembre, al termine di una grave malattia, a soli 62 anni. Eletto per ben quattro volte nel Consiglio federale della FISE (mandati Croce, Paulgross e Dallari), Federico ha dedicato tutta la sua vita al mondo dell’equitazione.
Grossetano di nascita e maremmano doc, Forcelloni, membro del direttivo di Forza Italia a Grosseto e consigliere del Parco della Maremma, è sempre stato un grandissimo punto di riferimento per tutto il mondo dell’equitazione italiana, non solo da consigliere federale, ma anche dopo aver terminato i suoi diversi mandati.
Anche durante lo svolgimento della sua intensa attività politica e in difesa della Maremma, Forcelloni ha sempre portato la sua grande passione per i cavalli al servizio del territorio. Si è sempre impegnato per la promozione e divulgazione degli sport equestri, prendendo parte attivamente e in prima persona all’organizzazione delle diverse iniziative e manifestazioni di interesse federale, con particolare riferimento allo CSIO di Roma Piazza di Siena.
Con Federico Forcelloni se ne va un vero uomo di cavalli. Sarà difficile dimenticare il suo sorriso e il suo infaticabile spirito di servizio nei confronti di una Federazione e di un intero mondo, a cui Federico ha donato tutta la sua vita. Il Presidente FISE Marco Di Paola, i Consiglieri federali, lo staff della Federazione Italiana Sport Equestri, unitamente a tutti il mondo dell’equitazione italiana, porgono le più sentite condoglianze alla famiglia Forcelloni per questa gravissima perdita. Ciao Federico!
Le esequie si svolgeranno domani, martedì 20 novembre, alle ore 11 nella Parrocchia di Ripescia (Piazza Italia, 1), presso Grosseto.

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