Agosto, zoccoli a rischio

Data: 19 Aprile 2016

Il gran caldo della piena estate rende la vita difficile a uomini e animali, soprattutto a quelli che anche in tali pesanti condizioni climatiche debbono continuare a lavorare. Esistono però casi in cui il caldo e l’umidità possono essere dannosi più a coloro che non lavorano abbastanza o, peggio, che restano fermi. Come ad esempio cavalli e pony che, mentre i loro proprietari partono per un legittimo e meritato periodo di vacanza, restano affidati alle cure del personale di scuderia che, con gli organici ridotti (anche i groom vanno in vacanza), spesso non riesce a gestire quotidianamente tutti i cavalli del maneggio. Così alcuni animali restano dentro il box tutto il giorno, salvo una breve sgranchita nel paddock verso sera, quando il sole sta calando.

Contrariamente a quanto si pensa i problemi più gravi che possono capitare a un pony o a un cavallo che resti troppo tempo nel box non sono quelli a carico dell’apparato digerente (conseguenti l’eccessiva inattività che impedisce assimilazione e smaltimanto degli alimenti in modo corretto ) o quelli legati alla minore pulizia del mantello (rischio di patologie fungine). I problemi maggiori, in questi casi, sono quelli a carico del piede. Se i piedi del cavallo o del pony non vengono puliti regolarmente, lo stesso calore della lettiera (oggi quasi sempre in truciolo di legno), prima ancora che la eventuale sporcizia in essa contenuta, arrecherà un notevole danno allo zoccolo. Il quale è più indifeso proprio per la scarsa deambulazione: bisogna ricordare infatti che il fettone è come una pompetta che serve anche a stimolare la circolazione sanguigna ogni volta che il piede del cavallo si appoggia a terra. Se il cavallo non cammina e resta fermo troppo a lungo tutto ciò non avviene, la pompata non iene azionata, la circolazione sanguigna ristagna e lo zoccolo tende a surriscaldarsi. A questo pungo possono cominciare i problemi: il calore generato dalla lettiera tende a sbriciolare la suola dello zoccolo. Ancora peggio se la lettiera non è pulita: la sporcizia “fermenta” e attacca con i suoi batteri la suola cornea del piede, già indebolita. In generale la salute del piede dipende da molti aspetti ma, per quanto riguarda il tema dell’igiene, essa dipende essenzialmente dalla pulizia. Dunque serve innanzitutto una lettiera “fresca”, senza ristagni di stallatico, e comunque l’attenta cura quotidiana degli zoccoli del cavallo.

Ossia, ogni giorno bisogna rimuovere con il nettapiedi il materiale che resta compresso sotto la suola. Tale prassi va compiuta non solo quando il cavallo viene tolto dal box per sellarlo, ma anche quando ha terminato di lavorare in maneggio, oppure dopo la passeggiata, o se è rimasto nel paddok (così sarà possibile controllare anche che non abbia subìto sobattiture e rimuovere corpi estranei, come legnetti o sassolini rimasti incastrati tra suola e bordo interno del ferro). Inoltre il maniscalco, cui è demandata la corretta ferratura, potrà consigliare se e quando applicare il catrame protettivo -alla suola soltanto, o anche alla muraglia dello zoccolo- a seconda che il cavallo abbia i piedi che tendono a indurirsi o, al contrario, a diventare molli.

La conseguenza della scarsa igiene del piede è la marcescenza del fettone o, peggio ancora, il cosiddetto “cancro del fettone”. Terminologia impropria, quest’ultima, in quanto in realtà non si tratta di un tumore ma piuttosto di una crescita abnorme delle papille del tessuto vivo del piede, generalmente nella regione del fettone e della suola. Il risultato è l’originarsi di una massa molle, a volte emorragica, di aspetto caseoso, che ovviamente provoca nell’animale dolore e zoppia.

Se si tratta di semplice marcescenza del fettone si può facilmente rimediare: il maniscalco taglierà via il tessuto marcio, poi applicherà una apposita medicazione (solfato di rame, tintura di iodio, acqua ossigenata, betadine, eccetera). Se la lesione è notevole potrà inserire del cotone imbevuto di tintura nelle lacune del fettone, lasciandolo agire in sede. La medicazione va ripetuta quotidianamente fino a che il marciume sarà sparito e la parte cornea avrà ripreso consistenza. Però bisogna fare attenzione a non impiegare una soluzione troppo caustica, perché se il marcio è arrivato ai tessuti vivi questi potrebbero reagire con una iperproduzione di tessuto molle, peggioranddo la situazione. Se invece la semplice marcescenza è ormai in stato avanzato e si è trasformata in cancro del fettone, che non risponde alla terapia curativa di cui sopra, allora si rende necessario l’intervento chirurgico da parte del veterinario, che dovrà asportare la parte malata. Con successivi trattamenti atti a ottimizzare il decorso (opportune medicazioni locali associate a terapia antibiotica), in aggiunta alla perfetta igiene e anche a una apposita ferratura, il cavallo potrà guarire completamente. In altre parole, un cavallo affetto da cancro del fettone può guarire perfettamente e riprendere le sue attività se viene operato e trattato nel modo corretto.

Insomma bastano poche precauzioni per far trascorrere una estate senza problemi al nostro pony e ai suoi zoccoli. Lettiera sempre “fresca”, pulizia quotidiana dei piedi e anche più volte al giorno. Se partiamo per le vacanze assicuriamoci che il personale di scuderia abbia il tempo di muovere ogni giorno il nostro pony, nel modo e negli orari corretti, e che ne curi il grooming e la pulizia degli zoccoli.

‹ Indietro