LO DICE IL PROVERBIO
“Buon governo, metà razione” volendo intendere che “governo” sta per grooming: è un celebre proverbio citato anche da Tano Parmeggiani del suo famoso libro -di proverbi appunto- riguardanti i cavalli, edito negli Anni ’80 da L.L.Edizioni Equestri. Entrando nel tema: è noto a tutti che, smontato di sella, un cavaliere che si rispetti si occupi per prima cosa del proprio cavallo e solo in un secondo tempo di se stesso. Certamente una strigliata dopo il lavoro non sostituisce la razione di cibo, dato che anche la corretta e regolare alimentazione è di fondamentale importanza. Però, soprattutto nel periodo di passaggio dalla stagione fredda e quella temperata come in primavera, bisogna fare attenzione a non trascurare la cura e la toelettatura quotidiane -brusca e striglia, cura degli zoccoli eccetera- del nostro amico quadrupede. Lui ci ripagherà con una maggiore condizione fisica e atletica per farci trascorrere molte e divertenti ore in sella.
CHE BARBA, CHE NOIA…
Una delle altre situazioni tipiche della stagione non ancora totalmente estiva è la difficoltà di lasciare al paddock i cavalli, causa la pioggia, i terreni sdrucciolevoli, eccetera. Alcuni cavalli e pony, benché mossi quotidianamente, soffrono più di altri le lunghe ore che sono costretti a trascorrere nel box, per quanto spazioso e “con vista” possa essere. C’è il rischio che contraggano qualche vizio, come ad esempio il cosiddetto “ballo dell’orso” (ondeggiare continuamente testa e incollatura da un lato all’altro, con il rischio di danni anche gli arti) o come come il tic d’appoggio (mordere il bordo della porta ingurgitando aria, provocando disfunzioni gastriche). Un tempo per combattere la noia si metteva nel box del cavallo una capretta per fargli compagnia. Oggi i centri ippici potrebbero avere problemi con questa pratica -più per ragioni economiche che per mancanza di carpette- perciò si può mettere nel box un pallone di gomma, di quelli appositamente in commercio nei negozi specializzati. Hanno una valvola di sfogo dell’aria che evita lo scoppio se il cavallo o il pony lo calpestano. Questa palla per cavalli può anche essere messa dentro una rete legata alla porta del box. Una banale soluzione che quasi sempre è sufficiente a distrarre il cavallo quanto basta.
CORREDO ESTIVO
Quando la bella stagione è alle porte conviene cominciare a controllare se il corredo estivo, che avevamo riposto l’inverno precedente, sia pronto da usare e in piena efficienza. Dunque svuotiamo il baule e controlliamo ogni componente del corredo. Consiglamo un check-control in tre punti.
Punto uno: controllare se la coperta e i sottosella estivi non si siano tarmati o non siano da riparare. Punto due: verificare che finimenti e accessori non manchino di qualche componente e se vanno ingrassati. Punto tre: accertarsi che nei mesi freddi dentro il baule non si sia formata qualche muffa, eccetera. Cominciando quando ancora non è “scoppiata” l’estate avremo il tempo, se qualcosa non va, di mandare la bardatura estiva dal sellaio e riaverla come nuova per quando ne avremo bisogno. Se invece tutto è a posto lasciamo che il baule e il corredo prendano aria -ponendolo in un luogo coperto e ben arieggiato- almeno un giorno o due: perderanno il pungente odore di naftalina e, quando dovremo utilizzarli, saranno a posto.
NODELLI GONFI
Capita che un pony o un cavallo quando escono dal box dopo avervi trascorso lunghe ore improvvisamente presentino i pastorali e nodelli posteriori gonfi, pur non zoppicando affatto. Di solito si tratta di una banale carenza di circolazione, e in tal caso basta far camminare il soggetto affinché gli arti si sgonfino. Per limitare, se non eliminare, il fenomeno, una fasciatura da scuderia aiuta molto: mantenendo caldo l’ arto favorisce la circolazione ed elimina il gonfiore. Tuttavia può capitare che il gonfiore a pastorale e nodello si evidenzi in un arto anteriore: se il pony non zoppica potrebbe comunque trattarsi di problema circolatorio, soprattutto se camminando si sgonfia. Ma potrebbe trattarsi di una patologia più seria qualora gonfiore permanga. In tal caso è consigliabile chiamare il veterinario.
NIENTE SPAZZOLA PER GLI ZOCCOLI
La cura del piede e la pulizia degli zoccoli diventano più complicate se fango o sabbia restano attaccati. Eliminarli comporta maggiore fatica da parte nostra ma va assolutamente evitato l’uso di spazzole di ferro o comunque molto dure. Queste infatti grattano l’unghia e quindi tolgono dallo zoccolo non solo lo sporco bensì anche la sua patina protettiva naturale. Questa patina svolge una funzione importantissima per due motivi principali: mantiene la necessaria umidità dell’unghia (igrometria), contribuisce a evitare patologie infettive a carico del piede (ad esempio il tarlo). Per rimuovere sporcizia e fango dalla muraglia dello zoccolo usiamo dunque una spazzola con setole morbide e, se proprio serve, una spugna imbevuta di acqua tiepida.