I denti degli equini continuano a crescere tutta la vita ed è la masticazione che li pareggia e mantiene della misura adatta alla funzione che rivestono. I maschi hanno 40 denti, le femmine 36. Alcune femmine ne hanno 38, cioè presentano gli scaglioni, sorta di canini acuminati, (che sono un carattere maschile) e di solito in tal caso risultano femmine dal carattere molto forte, dominanti, capobranco, insomma dei “maschiacci”. I denti si suddividono in incisivi, canini, premolari e molari, questi ultimi di forma più larga e appiattita. Può succedere che la masticazione dia origine a un livellamento difettoso dei denti, con conseguenti problemi. Infatti un pony o un cavallo che patisca un livellamento scorretto non riesce più a masticare bene il cibo e, oltre a deperire può anche sentire dolore (ad esempio se i denti hanno le punte e queste feriscono l’interno delle guance). Ciò può portare questi animali a manifestare atteggiamenti e comportamenti anomali. Quando si nota nel nostro cavallo questo tipo di problemi basterà rivolgersi al veterinario: egli con una apposita attrezzatura (lime e raspe) pareggerà facilmente i denti del “paziente” (i denti degli equini non sono sensibili come i nostri), ristabilendo la situazione.
La masticazione degli equini produce un movimento in tre direzioni della mascella e della mandibola. Il primo movimento è dall’alto in basso, il secondo da un lato all’altro, il terzo avanti e indietro. Dunque gli equini tranciano il cibo coi denti anteriori poi lo “triturano” con i premolari e molari, dando origine al livellamento dei denti. Ma siccome l’arcata dentaria superiore è più larga di quella inferiore, può succedere che sui molari si formino delle punte, le quali diventano taglientissime. In tal caso finiscono per ferire l’interno delle guance ogni volta che l’anomale mastica. Sono indice della presenza delle “punte” diversi atteggiamenti. Ad esempio mentre mangia lascia cadere parte del cibo dalla bocca e produce un eccesso di saliva, oppure assume una posizione della testa anormale. Mentre lavora, invece, un indizio può essere una “resistenza” all’imboccatura, quindi alla mano del cavaliere, allo scopo di posizionare la testa in modo da non sentire il fastidio provocato dalle “punte” dei denti. In questo caso il soggetto tende anche a sbattere la testa ogni volta che sente dolore. Se ad una ispezione orale si individua la presenza delle punte, dovremo chiamare subito il veterinario. Attenzione però, prima dell’ispezione, che le punte sono taglientissime come rasoi e potremmo ferirci. Dunque prudenza.
Per eliminare le punte il veterinario pone nella bocca del paziente equino un particolare strumento divaricatore, atto a tenegli aperta la bocca. Indi impiega delle speciali raspe e, in certi casi, anche delle frese elettriche che a noi possono ricordare il trapano del dentista. Con questi strumenti le punte vengono eliminate, ristabilendo la corretta situazione delle arcate dentarie. Pony e cavalli generalmente non hanno reazioni particolari perché, come detto prima, la natura dei loro denti fa sì che non sentano dolore. Anzi, a volte pare che sentano sollievo, tanto stanno tranquilli e rilassati mentre il “ dentista” lavora di raspa come un carpentiere. In pochi minuti il veterinario avrà risolto tutti i problemi. Naturalmente l’eliminazione delle punte non è un’operazione che può essere eseguita da tutti, perché implica specifiche conoscenze e grande esperienza. Un intervento errato e un pareggio scorretto della tavola dentaria dell’equino può provocare danni ancora più gravi di quelli che si intendeva risolvere.
Per evitare che un problema di masticazione arrivi a produrre danni – cavallo scontroso e irritabile, che comincia a deperire vistosamente- è opportuno controllare sistematicamente la condizione dei suoi denti. Basta farlo un paio di volte l’anno, chiedendolo al veterinario quando passa in scuderia per le altre incombenze. Con questo sistema i cavalli avranno sempre i denti sani e a posto, mangiando serenamente. Ovvio che la prima volta il lavoro del veterinario-dentista potrebbe risultare abbastanza lungo ma, dopo un primo intervento e ristabilita la situazione, ai successivi controlli periodici il lavoro da fare sarà minimo. E anche il nostro conto da pagare.