Negli Anni ’50, finita da poco la guerra, l’allevamento del cavallo francese languiva. In quegli anni trovare un soggetto francese a livello internazionale era raro. Il campione del momento nel salto ostacoli era Pierre Jonquères d’Oriola, sua celebre partner la femmina Pomone. Ma dietro di lui non c’era quasi nessuno. Mentre i tedeschi avevano i Winkler e i Shockemoehle, i britannici i Broome e gli Smith, l’Italia spadroneggiava con Piero e Raimondo D’Inzeo e spuntava la giovane “star” Graziano Mancinelli. Oltralpe fu allora avviata una decisa politica protezionistica e di fatto, sintetizzando al massimo, nel 1958 si decretò che tutti i cavalli nati in Francia divenissero un’unica razza, denominata Sèlle-francais (letteralmente “Sella-francese”). Guidato dagli Haras Nationaux l’allevamento transalpino prese a funzionare e gettò le basi per la rinascita del moderno cavallo sportivo francese, il sèlle-français.
I capostipiti
Jalisco B, nato nell’Haras di Theillet, va ritenuto il prototipo del Sèlle-Français. Determinante per lo sviluppo della moderna razza è stato l’Anglo-Normanno: basti citare gli stalloni che maggiormente l’hanno influenzata. Come Nonius senior, che ha generato una linea di sangue cui appartengono Condor, Fusioso II, Almé Z, Cor de La Bryère. Quest’ultimo, poi inviato in Germania, ha contribuito alla nascita della moderna razza Holsteiner.