APPLE E MICROSOFT IN CAMPO OSTACOLI ?

Data: 10 Dicembre 2015

La notizia ha fatto subito il giro del mondo: Sterrehof’s Voltaire, castrone Kwpn del 2002 che l’asso olandese Marc Houtzager ha portato al successo in gare internazionali fino a 1,50 m, ha preso il via dell’America, Stati Uniti per la precisione.
Fin qui niente di strano: da almeno quarant’anni -cioè da quando i vari Chapot, Steikraus & Co. hanno “abbandonato” i Psi allevati in casa per il concorso ippico e hanno optato per i mezzosangue delle razze europee-  ebbene da allora è abituale che soggetti del Vecchio Continente, spesso assai quotati, lascino le scuderie originarie per volare negli Usa. E sempre a prezzi che hanno contribuito a fare la fortuna di allevatori e commercianti prima irlandesi, poi tedeschi e oggi olandesi e quant’altro.

La notizia non è che un cavallo importante sia volato negli Usa, ma che Sterrehof’s Voltaire sarà impiegato da Eve Jobs, erede di Steve Jobs -sì proprio quello di Apple- dato che la ragazza è amazzone di salto ostacoli e con un soggetto così imporante in scuderia potrebbe presto farsi notare di più nelle classifiche d’Oltreoceano.

Sempre negli Usa lo scorso mese di aprile era stato invece Bill Gates  -proprio quello di Microsoft- a regalare a sua figlia Jennifer il castrone olandese New York, che ha affiancato in scuderia il suo cavallo di punta, Baton Rouge.

Qualcuno ipotizza che ora potrebbe verificarsi, anche se soltanto sul piano sportivo, la ben nota concorrenza sempre esistita fra Apple e Microsoft, data la discesa in campo (ostacoli si intende) delle due pulzelle a stelle e strisce.
Noi pensiamo invece che gli americani continuino a costruire a suon di dollari binomi importanti e a rafforzare le loro file. E che la concorrenza se la facciano in casa mentre fuori sappiano “fare squadra” come nessun altro. D’accordo o no con la loro equitazione praticata quasi esclusivamente da miliardari, bisogna comunque ammettere che le loro fila si sono arricchite di pedine sempre più vincenti anche in Europa: basti citare per tutte Jessica Springsteen – la figlia del “boss” del rock Bruce Springsteen- e poi Reed Kessler, Jennifer Bates, e via citando. Senza dimenticare anche qualche canadese.

Queste amazzoni in Europa vengono a fare “horse-shopping”, poi spesso si fermano presso scuderie tedesche, olandesi e belghe e partecipano ai meeting europei. Il motivo è noto: nel Vecchio Continente i concorsi ippici sono più concentrati e numerosi, l’organizzazione è meno dispersiva e più professionale -senza nulla togliere a quella Usa- e poi, ne siamo certi, gioca anche il fascino dell’Europa che sugli americani esercita sempre una grande attrattiva.

A questo punto la domanda sorge spontanea: Apple e Microsoft, colossi tecnologici e finanziari, si avvicineranno mai al mondo dell’equitazione, non tanto come “padrini” di due giovani e promettenti amazzoni, ma come aziende inclini a investire in questo sport che ormai si sta trasformando sempre più in show-business?
Come diceva un noto show-man: “Meditate gente, meditate…”.

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