BIRAGO COMPIE CINQUANT’ANNI !

Data: 26 Novembre 2019

Celebrati i 50 anni del Centro Ippico Brianteo di Birago, fondato nel 1969 dall’indimenticato Ingegner Enrico Bedini. Il compleanno è stato festeggiato lunedì 25 novembre scorso in occasione di una elegante cena, allestita nel grande indoor del celebre impianto sportivo equestre e organizzata dalla figlia dell’Ingegnere, Emanuela Bedini, già amazzone di livello internazionale, che è stata la prima donna nella storia dell’equitazione italiana a vincere il Campionato italiano assoluto (a Bagnaia 1984 in sella a Desirée di San Benedetto). Quando il Brianteo fu edificato il suo “indoor” era il più grande d’Italia e tra i maggiori in Europa, a distanza di mezzo secolo impressiona ancora per le sue dimensioni e per l’attualità della struttura.

Alla cena sono intervenute note personalità degli sport equestri nazionali: cavalieri che a Birago hanno gareggiato e addetti ai lavori che vi hanno svolto le proprie mansioni, sponsor e proprietari di  scuderie i cui cavalli hanno partecipato nel grande centro ippico di Birago a gare internazionali e nazionali, trofei e Gran Premi d’Italia (una creazione di Bedini, questi ultimi, quando fu consigliere e poi vicepresidente della Federazione italiana sport equestri, sotto la presidenza di Mauro Checcoli, fino al 1992).

Alla cena di lunedì la Fise  era rappresentata dal vicepresidente, Alvaro Casati.  Non mancava Giuseppe Moretti, presidente dell’Anie, l’Associazione degli istruttori federali di equitazione. Tra i cavalieri Roberto Arioldi, Davide Gorla con i familiari, i fratelli Cima, fra le amazzoni Nelly Mancinelli, Ionella Ligresti, e altre. Giorgio Nuti, a Roma per uno dei suoi celebri stages, era rappresentato da sua moglie Lella. Insomma le presenze significative erano davvero molte.

Per i lettori più giovani vale la pena ricordare che il Centro Ippico Brianteo fra il 1980 e il 1990 era una delle più attive sedi di gare in Lombardia, e anche assai gettonato come scuola di equitazione poiché  “base” operativa sia della famiglia Bussu (“papà” Antonio Bussu era capo-scuderia, Francesco Bussu e Dante Bussu cavalieri azzurri e istruttori “eccellenti”, Giovanni Bussu direttore di campo internazionale), sia della famiglia Nuti (Giorgio Nuti era il cavaliere italiano e coach “numero uno” , suo padre Romano Nuti grande istruttore e preparatore di cavalli).

Oltre a tutto questo il Centro ippico Brianteo nel 1985 divenne celebre in tutto il mondo ospitando una tappa della Volvo Fei World Cup dopo che l’avveniristico Palasport di Milano, che l’anno precedente aveva ospitato la prima tappa italiana della Coppa del Mondo (con l’organizzazione di Bedini), era crollato sotto il peso di una biblica nevicata. Il carisma e lo spessore di manager e organizzatore dell’ingegner Bedini convinse la Federazione internazionale a far svolgere la tappa italiana in un maneggio, il Brianteo per l’appunto, anziché in uno stadio (come voleva il regolamento). Fu un grande successo e Birago passò alla storia.

Nel suo discorso celebrativo Emanuela Bedini, dopo aver brevemente ricordato la figura del padre Enrico sia come imprenditore (fondatore e titolare delle omonime acciaierie a Peschiera Borromeo, presso Milano), sia come grande appassionato di equitazione alla quale ha dedicato tutta la sua vita, ha annunciato l’intenzione di voler riportare al Brianteo la grande equitazione di diverse discipline, non solo il salto ostacoli. L’augurio è che fra altri 50 anni si possa celebrare il grande e importante centro ippico di Birago con un’altra serata commemorativa di questo livello.

 

 

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