RIDERS CLUB, VERSO IL FUTURO CHE VERRA’

Data: 03 Gennaio 2021

Ginevra, dicembre 2019: Kent Farrington, impeccabile come sempre, e la sua velocissima Austria 2, si aggiudicarono la Rolex IJRC Top Ten Final  mentre Martin Fuchs e il suo eccezionale Clooney 5, binomio campione europeo in carica, mettendo in risalto ulteriormente la loro eccellente stagione agonistica, videro alla grande il Gran Premio del CHI Ginevra.Così si chiuse in bellezza la stagione 2019 per il Club dei cavalieri e in generale per il salto ostacoli internazionale che si stava preparando ad affrontare la stagione successiva, consapevole degli importantissimi appuntamenti dell’anno nuovo.

Il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno dei Giochi Olimpici di Tokyo con in primis sul piatto il tema delle qualificazioni, quindi della formazione e del numero delle squadre aventi diritto ai Giochi. Invece la formula dei Giochi di Tokyo è andata creando una quantità di problemi non indifferenti. Si è discusso per molto tempo di qualificazioni, di certificati di competenza, di nazioni o di binomi abituati a un livello di gare ben più basso di quelle dei Paesi più sviluppati da un punto di vista equestre… Il tema delle qualifiche olimpiche è stato al centro di dibattiti e discussioni tra la FEI e l’IJRC che da sempre difende la meritocrazia e l’etica sportiva in ambito sportivo. Erano i primi di febbraio 2021 quando infine la FEI ha confermato la lista dei Paesi qualificati a livello individuale per il salto ostacoli, il completo e il dressage per i Giochi di Tokyo. I nuovi format hanno aperto le porte a un numero maggiore di nazioni con il salto ostacoli che passa da 27 a 35, il dressage da 25 a 30 e il completo che passa da 24 a 30. In totale il numero delle bandiere che saranno presenti a Tokyo è passato da 43 a 48. Ma tanti i temi rimasti ancora in sospeso…

Doping e contaminazione 

Di pari passo con i Giochi Olimpici, il focus del lavoro del IJRC è stato lo spinoso tema della contaminazione che ha creato non pochi problemi, con conseguenti squalifiche, sospensioni, restituzione dei premi, ai cavalieri  trovati positivi a sostanze proibite senza che nemmeno se ne rendessero conto. La carezza di una mano contaminata con una sostanza vietata, così come il pascolo accidentale di piante contenenti sostanze proibite possono far sì che un cavallo non superi un test antidoping. L’obiettivo da raggiungere è quello di adattare i regolamenti per risolvere le specificità dello sport equestre e per semplificare il complesso sistema di regole, nonché l’enorme elenco di sostanze dopanti attualmente in vigore. Per garantire la conformità ai requisiti WADA (programma mondiale antidoping), il regolamento FEI anti-doping e del controllo sui farmaci per gli equini (EADCMR) è attualmente in fase di revisione completa. Le regole riviste, sia per i cavalieri sia per i cavalli, saranno implementate il 1 ° gennaio 2021 in linea con il nuovo codice WADA.

Le conseguenze dell’emergenza sanitaria

Il Covid-19 si è presentato come un’esplosione che ha mandato in frantumi ogni certezza e ribaltato le priorità, ponendo ovviamento l’emergenza sanitaria in primo piano a livello mondiale. L’intero calendario agonistico annullato, le Olimpiadi rimandate al 2021, gli Europei annullati fino a un mese fa, quando si è avuta conferma che sarà la Germania a ospitare gli Europei di salto ostacoli e dressage, i primi a Riesenbeck nelle strutture di Ludger Beerbaum, i secondi ad Hagen. Rimescolando tutte le carte, il Covid-19 ha rimesso sul piatto decisioni da prendere e cambiamenti in corsa. La continua cancellazione dei grandi concorsi ha fatto si che i pochi che venivano organizzati avessero una lista lunghissima di richieste di partecipazioni. Troppi concorrenti, pochi concorsi.  Quello di trovare un equilibrio nella gestione dei punti ranking e l’applicazione del FEI Jumping Invitation System è stato quindi uno dei problemi urgenti da affrontare. Un tema che ha scatenato non poche discussioni e divergenze di opinion, e continua a farlo tutt’ora.  Anche Theo Ploegmakers, presidente della EEF, aveva espresso, in un comunicato stampa ufficiale, il parere della Federazione Equestre Europea sostenendo l’importanza della meritocrazia nello sport e avvalorando l’applicazione del FEI Jumping Invitation System ora in atto.

Auspicando il ritorno alla normalità

A chiudere un anno davvero difficile è infine arrivato l’annullamento del CHI di Ginevra e di conseguenza della Rolex IJRC Top Ten Final. “…In una situazione così complicata e grave come una pandemia, questa è una soluzione sicuramente dolorosa, ma saggia e indispensabile. La priorità in questi momenti deve andare alla tutela della salute e al rispetto per la vita. Lavoreremo tutti in modo che nel 2021 il CO di Ginevra insieme all’IJRC per la Top 10 possano offrire al pubblico uno spettacolo celebrativo dei 20 anni della prestigiosa e sempre tanto attesa IJRC Rolex Top 10 Final”,  ha dichiarato Eleonora Ottaviani, direttore dell’IJRC.  “Il nostro sostegno va ai comitati organizzatori, a tutto il comparto delle competizioni e a tutti i cavalieri che si sono trovati quest’anno nella medesima situazione sperando che tutto ritorni il  prossimo anno alla normalità”, ha aggiunto Kevin Staut, presidente dell’IJRC.

Con il 2021 si cercherà di ripartire fiduciosi con lo sguardo rivolto ai prossimi Campionati Europei, all’organizzazione dei quali l’IJRC darà il suo massimo appoggio, e alle Olimpiadi di Tokyo la cui organizzazione dovrà superare ancora una lunga serie di ostacoli.

Comunicato stampa IJRC

 

 

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