IL CAVALLO NELL’AGRICOLTURA

Data: 23 Novembre 2015

Spente ormai da tre settimane le mille luci sfavillanti dei suoi padiglioni, l’ultima Fieracavalli di Verona continua a brillare per quella che potrebbe risultare l’iniziativa più importante fra quelle tenute a battesimo dalla kermesse scaligera negli ultimi anni: lo “storico” accordo tra le Fise e il Ministero delle Politiche Agricole, che ha come obiettivo dichiarato quello di riportare il cavallo nell’ambito dell’Agricoltura. Con tutte le conseguenze positive del caso per il settore equitazione.

Il protocollo d’intesa tra i due Enti è stato firmato sabato 7 novembre in Fieracavalli dal Sottosegretario del MIpaaf, Giuseppe Castiglione, e dal Presidente della Fise, Vittorio Orlandi, alla presenza del Presidente di VeronaFiere, Maurizio Danese. L’impegno preso sancisce il primo passo verso il riconoscimento degli sport equestri quale realtà strettamente connessa all’Agricoltura, allo scopodi agevolare le attività delle molteplici figure coinvolte nel mondo del cavallo.
Per esemplificare basti pensare che chi gestisce un allevamento o un centro ippico potrebbe rientrare nella categoria degli imprenditori agricoli, che hanno già -per quanto assai migliorabile- un preciso inquadramento dal punto di vista istituzionale, fiscale, pensionistico e quant’altro.

Fise e Ministero, che rappresentano il cavallo e tutta la filiera connessa, procederanno in sinergia per i prossimi due anni, decisi a  “creare sistema” per sviluppare, come in altri Paesi più avanzati in questo settore, tutte le immense potenzialità che l’Italia possiede e che possono avere una ricaduta positiva sull’economia nazionale.
L’intesa firmata sancisce l’inizio di un lavoro comune anche per la lotta al doping e quindi per la tutela del welfare del cavallo.

Appena apposta la firma sul protocollo d’Intesa il presidente Fise, Orlandi, ha dichiarato: “Quello dell’equitazione è un settore che nasce nel mondo dell’agricoltura. Ritengo che i tempi siano maturi per rientrare oggi nella filiera agricola, al pari degli altri Paesi più avanzati in questo settore. L’accordo di collaborazione firmato con il MIPAAF è senz’altro il primo passo in questa direzione”.

Ora serve -aggiungiamo noi- che le diverse categorie del mondo ippico ed equestre italiano facciano di questo accordo un obiettivo comune: riportare il cavallo e le sue attività nell’ambito dell’Agricoltura potrebbe dare la svolta decisiva al rilancio della nostra equitazione. Rilancio che fino adesso era impossibile avere per la mancanza di un adeguato sostegno anche da parte dello Stato. E che invece adesso sembra possibile e alla portata.

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