IL GORILLA, IL CAVALLO E…

Data: 20 Novembre 2020

 Cosa c’entra il gorilla con il cavallo e con gli amici del maneggio? Enunciati così, fuori contesto, parrebbero tre soggetti assai diversi. Ma alcune situazioni hanno finito per accomunarli anziché distanziarli dato che, e qui nessuno si offenda, anche noi uomini apparteniamo al genere animale.

IL LIBRO – E’ proprio quest’ultima constatazione che prende corpo, in tutta la sua logica e chiarezza, nello straordinario libro “Il gorilla ce l’ha piccolo”, scritto da Vincenzo Venuto, biologo, ricercatore, giornalista e documentarista Tv (vedere il programma “Mela Verde” su Canale 5 la domenica a mezzogiorno) e dato alle stampe da HarperCollins. Un lavoro scientifico e assai serio, a dispetto del titolo, e non privo di ironia, col quale l’Autore arriva a una conclusione sorprendente: lo scopo reale di ogni essere vivente sulla Terra non è quello di sopravvivere bensì quello di riprodursi per perpetuare la specie. Più l’osservazione si addentra nel mondo segreto degli animali più ci rendiamo conto, man mano che la lettura prosegue, di quanto siamo vicini agli altri esseri viventi. E guidandoci alla loro conoscenza alla fine il libro ci permette di capire meglio noi stessi.

   

IL CAVALLO – Tra le centinaia di animali studiati dall’Autore in tutti i continenti del nostro pianeta, tra i quali il Gorilla che dà lo scanzonato titolo al libro, naturalmente c’è anche il cavallo: Vincenzo Venuto tiene in un centro ippico vicino a Milano una femmina frisona, con la quale esce in passeggiata con gli amici tutte le volte che può liberarsi dai suoi impegni e trasferte di lavoro. «Una passione che ho fin da bambino -ci ha raccontato- ma che per vari motivi ho potuto coltivare soltanto in età adulta. Ho sempre amato tutti gli animali, e il cavallo era un sogno nel cassetto che lì è rimasto intatto fino a quando ho potuto aprirlo. E’ successo grazie a una mia amica, che mi ha invitato al maneggio: è stato come aprire quel cassetto, ho cominciato subito a montare in sella e mi si è aperto un mondo».

GLI AMICI DEL MANEGGIO – Chiunque monta a cavallo sa che il maneggio è un luogo speciale dove contano la passione e la bravura in sella più che lo stato sociale. Se uno ha tre o quattro cavalli e gli stivali sempre alla moda ma sta in sella come un sacco di patate conta meno di un altro che porta sempre lo stesso bomber e che magari non ha un cavallo suo ma sa montare come un campione. In ogni club ippico ci sono abitudini e tendenze che associano i vari frequentatori, così le amicizie spesso fondate su avventure sportive comuni, siano esse le trasferte ai concorsi o i lunghi trekking nella campagna circostante, tendono a cementarsi. Andare a cavallo diventa un modo di vivere e ci si riconosce ovunque, dal tipo di abbigliamento, dal modo di parlare e di camminare (a volte anche dalle gambe un po’ storte, ma questo non è sempre dei cavalieri, e poi ci sono certe amazzoni che possono competere con le top-models). A volte capita di incontrarsi in un negozio dove si è andati a comprare la coperta o qualche finimento per il proprio destriero: così a chi scrive è capitato di incontrare Vincenzo Venuto in una notissima selleria in Brianza, i cui titolari sono amici da sempre anche della nostra Guida del Cavaliere (indovinello per chi legge ma, vista la foto, è molto facile) dove si reca di solito per rifornire il proprio corredo equestre. Adesso Vincenzo Venuto è anche lui nell’Albo d’Oro di questo negozio storico e sempre fornitissimo, insieme ad altri personaggi famosi che l’hanno frequentato e continuano a farlo, le cui foto spiccano sulle pareti degli uffici.

PASSIONE COMUNE – A noi piace sapere che uno studioso Venuto lui coltivi una passione comune, che tra le migliaia di animali che studia e descrive nelle sue trasmissioni televisive il cavallo e gli amici del maneggio abbiano una posizione particolare, forse privilegiata. Il più bel complimento al Cavallo, quello con la C maiuscola, che Vincenzo Venuto poteva esprimere è il seguente: «In un momento difficile della mia vita e dalla mia carriera il cavallo mi ha restituito quella serenità e quell’equilibrio che sono serviti a prendere le decisioni giuste». Del resto tra i britannici, che di cavalli se ne intendono da sempre, vige un vecchio adagio: «L’umanità si divide in due parti: da un lato gli equestri, dall’altro i nevrotici!». Insomma il cavallo è sempre terapeutico, cementa amicizie e insegna a conoscere se stessi.

Nelle immagini: l’incontro di cui si parla nel testo è relativamente recente, ma per mostrarlo abbiamo usato una foto pre-Covid: ritrae Vincenzo Venuto e Ugo Mascheroni durante una delle visite del noto giornalista e documentarista nel negozio della nota Azienda (foto P.M.). L’immagine della copertina del libro di Vincenzo Venuto è stata gentilmente fornita da HarperCollins.      

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