Emanuele Gaudiano (Chalou) si è classificato al quinto posto nel Gran Premio del Csi-W 5* di Mechelen, in Belgio, tappa della Longines Fei World Cup. Grazie a questo ennesimo piazzamento il fuoriclasse azzurro si è matematicamente qualificato alla finalissima del circuito, che si svolgerà a Las Vegas, Usa, nell’aprile 2020, per la precisione dal 16 al 19.

Oltre a questo Gaudiano ha ottenuto, grazie al complesso dei suoi punteggi, anche l’attesissima qualifica individuale per l’Italia all’Olimpiade di Tokyo 2020 (un solo posto disponibile). La conferma ufficiale della Fei in merito è attesa nei prossimi giorni.

Da ricordare che al momento di inviare il binomio azzurro all Olimpiade sarà la Fise a decidere se inviare Gaudiano, che si è qualificato, o un altro cavaliere al posto suo. Questa regola FEI serve per evitare che, se malauguratamente alla vigilia dei Giochi olimpici il cavaliere qualificato non potesse partecipare (ad esempio per una cattiva condizione del cavallo, o altro), la regola serve per evitare, dicevamo, che  il Paese di appartenenza perda la possibilità di avere un proprio binomio all’Olimpiade. Ovvio che se Gaudiano e il suo Chalou continueranno a mantenere la loro condizione e competitività saranno loro a volare a Tokyo.

Tornando alla gara di lunedì 30 dicembre, ossia il GP,  Gaudiano con il netto al “base” si è inserito fra 12 binomi in barrage ( 36 partenti) toccando poi una barriera. La gara è stata vinta dal tedesco Deusser (Killer Queen Vdm), davanti l’elvetico Schwizer (Cortney Cox), al belga Vermeir (Iq v/h Steentje) e all’altro tedesco Kukuk (Quintino), unici quattro concorrenti con doppio zero. Subito seguiti da Gaudiano, primo dei partecipanti con 0/4 penalità. Con un errore al “base” Lorenzo De Luca (Dinky Toy) ha chiuso 15esimo. Da registrare la  bella vittoria azzurra, sabato, di Eugenio Grimaldi (Scara Mouche) nella “140” a tempo, davanti a Smolders (Corrada) e a Verlooy (Jacobien Dwerse Hagen). Prossima tappa di Coppa del Mondo a Basilea (9-12 gennaio).

Nell’immagine di repertorio, Gaudiano e Chalou (foto FISE/Grassia)